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al testo di Alberto Rizzi
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PICCOLA ELEGIA PEDEMONTANA
Tu alzi gli occhi a caso dal colmo dei pensieri e noti nebbia come trina che mutafórm’al mondo
e nella pausa del tuo sangue resti a fissare cauto quell’uccello che bianco nel biancore trafigge a volovìa quel velo e si fantasma dentro quel paesaggio d’un argenteo incanto a chi respira
Soppesi pure il subuman ringhioso ch’accanto a te nel chiuso del vagone disdice il proprio cuore e ciò che di bellezza attorno vive pareggia a maleficio
Ma già di lui più non ti curi e passi a perdere il tuo di cuore come ogni altro usato senso in questa nebbia che dai tondi colli con dolce vento sale
e l’animo tuo ora d’argento anch’esso preso migra sereno ov’è nascosto il sole
(tratta dalla raccolta inedita “Il mestiere e altri accidenti”) |
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